Burnout: cos'è e perchè non va sottovalutato

Dott.ssa Volonteri • 16 marzo 2020
Con la parola burnout si intende una condizione di esaurimento vitale, un’eccessiva stanchezza fisica e psicologica, che si vengono a creare in seguito a un periodo di stress cronico sul posto di lavoro, che non è stato gestito con successo. Questa la definizione dell’OMS.

Il burnout è quindi una sindrome multidimensionale i cui sintomi variano da profondi stati di sofferenza psichica a disturbi psicosomatici ed a modificazioni stesse dell’equilibrio psicofisico. 

Naturalmente la capacità di gestire lo stress lavoro-correlato dipende da molti fattori, tra i quali le proprie capacità di resilienza e la gravità stessa dello stress.
Gli stati ansioso-depressivi possono insorgere come complicanze dirette dell’esposizione ad ambienti lavorativi eccessivamente stressanti, acuendo la sofferenza soggettiva e riducendo le capacità di adattamento.  

La fatica cronica, la facile esauribilità, i disturbi cardiovascolari (tachicardia, aritmie, ipertensione) sono strettamente correlati alla sindrome da burnout. Alcuni sistemi regolatori del nostro “sistema corporeo” possono essere negativamente influenzati dallo stress cronico, tra cui la regolazione metabolica, il sistema immunitario e la regolazione della funzione cardiovascolare. 

Le European Guidelines for Cardiovascular Disease Prevention del 2016 annoverano lo stress psicosociale correlato al lavoro come fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. In particolare, coloro che lavorano ≥ 55 ore settimanali (comparate allo standard di 35-40 ore/settimana) risultano avere un rischio 40% superiore di sviluppare fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco che si associa ad un malfunzionamento della capacità contrattile del cuore. Coloro che lavorano più di 55 ore settimanali sono esposti ad un rischio aumentato di disturbi dell’umore e d’ansia, nonché di sviluppo di obesità.

L’importanza di gestire le situazioni di eccessivo stress e sofferenza lavorativa fino al burnout riveste particolare importanza sia sul piano psichico che strettamente fisico. 
Il riconoscimento tempestivo dei quadri depressivi o ansiosi (spesso associati ad insonnia) permette di curare rapidamente il malessere, ritrovando benessere e resilienza. Ciò spesso corrisponde ad una maggiore lucidità nell’affrontare i conflitti e gli stress, ed in decisioni più adattative e positive.
Il medico psichiatra è un vostro alleato nel raggiungere questi obbiettivi.



Fonti: 

Davila C.: Neuroendocrine insights into burnout syndrome. Acta Endocrinologica 2019, 404-405.

Kivimaki et al.: Long working hours as a risk factor for atrial fibrillation: a multi-cohort study. Eur Heart J 2017 38, 2621-2628.

Rudkjoebing L.A. et al: Work-related exposure to violence or threats and risk of mental disorders and symptoms: a systematic review and meta-analysis. Scand J Work Environ Health, Online first, doi: 10.5271/sjweh.3877.

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